Locazione Turistica
- Mario Malina
- 19 mar 2023
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 15 mag 2023
Sono molte tuttavia le domande che si pone chi comincia a muovere i primi passi verso questa opzione: è necessario un contratto? Quando è possibile parlare di locazione turistica e quando invece si tratta di un affitto vero e proprio? Quando è conveniente optare per questo tipo di soluzione?
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza procedendo con ordine: continua a leggere l’articolo per scoprire tutto ciò di cui hai bisogno!
Locazione turistica, cosè?

La locazione turistica prevede l’affitto per brevi periodi di una casa o anche solo di una stanza; naturalmente il proprietario rimane in possesso dell’immobile per tutta la durata dell’affitto. Ma cosa si intende esattamente per periodi brevi?
Se la locazione dura per un periodo di tempo non superiore a 30 giorni non c’è bisogno di stipulare alcun contratto tra il proprietario e l’inquilino. Durante il periodo della locazione, inoltre, il proprietario ha la facoltà di variare il canone a seconda della stagionalità del luogo in cui è situato l’immobile (che dipende non solo dall’alta o bassa stagione ma anche dalla presenza di eventi di richiamo turistico).
L’accordo tra proprietario e inquilino rimane quindi molto agile e libero, dato che non deve sottostare alle norme previste dalla legge 431/1998 sulle locazioni abitative. Questo non significa però che non ci sia alcun regolamento a regolare questo accordo: il reddito percepito attraverso questo tipo di locazione è soggetto ovviamente a tassazione, per cui deve essere comunicato in sede di dichiarazione Irpef, in particolare nel quadro RB del Modello Unico.
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